Notizie ed appuntamenti

NOTIZIE ED APPUNTAMENTI

Wednesday, January 31, 2007

appuntamenti di informazione della popolazione:ASSOCIAZIONE “VALLE BORMIDA PULITA

ASSOCIAZIONE “VALLE BORMIDA PULITA”
PIAZZA DELLA CHIESA N.8
12074 CORTEMILIA (CN)
email: macogico@yahoo.it
segr. tel.ca e Fax 0173-821124

Cortemilia, 19/01/2007

OGGETTO: comunicato stampa e invito alla proiezioni
La fine del 2006 ha portato molte novità ai Valbormidesi, il Presidente del Consiglio dei Ministri, il 5 dicembre 2006 ha firmato un’ordinanza che, all’articolo 8 destina 4.720.000,00 di euro alla costruzione di un depuratore per i comuni di Cengio, Millesimo, Roccavignale e Cosseria.
Questi soldi sono stati stornati dai fondi della bonifica ACNA per fini “alternativi”, dando la possibilita’ al Commissario Romano di avvalersi di importanti deroghe ambientali.
Il 27/12/2006 il Consiglio dei Ministri, dalle ore 16.00 alle ore 17.00 ha firmato una serie di decreti legge, tra cui uno che ci riguarda da vicino.
È stato prorogato per un anno lo stato di emergenza ambientale del sito dell’ACNA e del Commissario Straordinario alla bonifica, il prefetto di Genova Giuseppe Romano, ma soltanto per la zona ligure.
Mentre per la zona piemontese si è passati alla procedura di bonifica ordinaria d’interesse nazionale, concedendo un “premio” di trenta milioni di euro, forse per risarcimento o forse per ammorbidire i valligiani.
Ci informa l’Assessore all’Ambiente della Regione Piemonte di essere intenzionato ad avvalersi dell’osservatorio, presieduto dal dott. Stefano Leoni, che dirige il Consorzio Regionale delle Bonifiche (CREB), ma concedendogli alla costituzione, nel 2006, un ben misero gruzzoletto.
Per questI motivI, riprendiamo il “solito” ciclo di incontri con gli abitanti della Valle, per presentare l’attuale situazione e per far vedere il filmato realizzato nel 1993 dal regista Fulvio Montano sulla Nostra lotta degli anni 1988/1990 contro l’ACNA.
Il primo appuntamento è per venerdì 26 gennaio nel comune di Loazzolo alle ore 21.00
Poi ci incontreremo venerdì 2 febbraio in sala Benzi a Terzo alle ore 21.00
Il terzo appuntamento sarà per venerdì 9 febbraio nella sala riunioni dell’ex-Caimano ad Acqui Terme alle ore 21.00
Venerdì 16 febbraio ci riuniremo nel salone contiguo al municipio di Vesime alle ore 21.00 (da confermare…….)
Il 23 febbraio sarà la volta di Levice, nel salone degli alpini, sempre alle ore 21.00 (da confermare…….)


Il mese di marzo organizzeremo, se necessario, altri incontri.

Faremo il possibile per fornire tutte le informazioni in nostro possesso sulle ultime fasi del risanamento e sulle decisioni prese a Roma, Torino e Genova.
Sarà nostra cura distribuire copie di tutta la documentazione che avremo al momento della riunione, in modo che ciascun Valbormidese possa farsi una propria opinione personale sulla vicenda.
Invitiamo pertanto a queste riunioni, chiunque abbia informazioni recenti e documenti atti a chiarire gli sviluppi sul risanamento della Valle Bormida.
È evidente che gli incontri sono aperti a tutti i valbormidesi, specialmente ai nostri rappresentanti amministrativi e politici che sono interessati alla Valle Bormida.
Certo della Vs. partecipazione,
Porgo distinti saluti.


Il segretario
Mario Cauda

P. S. : per organizzare ulteriori riunioni, contattatemi, ....

Monday, January 22, 2007

convegno carbone o salute di liberare la valle bormida

ARE VALLEBORMIDA
Associazione Energie Rinnovabili Vallebormida
via Solferino,
417014 Cairo Montenotte (SV)
Tel. 019 500523 - 320 0238429

IL COMITATO LIBERARE LA VALLEBORMIDA E LA PROVINCIA DI SAVONA
Organizza :
Convegno
CARBONE O SALUTE? LA RISPOSTA DELLE FONTI RINNOVABILI DI ENERGIA
Sabato 27 Gennaio 2007
Teatro Nuovo, via S. Pietro, Valleggia - Quiliano (Sv) Presentazione
Il modello di sviluppo economico e la qualità della vita nella provincia di Savona sono stati fortemente condizionati negli ultimi decenni dal carbone; la centrale di Vado-Quiliano e la cokeria di Bragno sono impianti produttivi che se da una parte hanno contribuito allo sviluppo economico, dall'altra con le loro emissioni inquinanti hanno danneggiato la salute dei cittadini e l'ambiente impedendo, inoltre, l'insediamento di differenti attività produttive a basso impatto ambientale non compatibili con la filiera del carbone.Se cinquanta-sessant’anni fa barattare occupazione e sviluppo con la salute e la qualità della vita poteva essereammissibile, considerando il contesto di industrializzazione che interessava la nostra provincia e la culturaambientalista ancora embrionale, oggi, in una fase di rapidi mutamenti economici a livello globale, continuare a puntare sul carbone come principale motore di sviluppo per un'intera provincia assume invece un carattere anacronisticoche ci riporta alla fine dell'Ottocento.I nuovi progetti finora presentati prevedono ancora impianti produttivi basati su questo combustibile fossile: una centrale a Ferrania da 600 MW e l'ampliamento di quella esistente di Vado-Quiliano. Le risorse pubbliche sperperate per giustificare e rendere possibili tali progetti non si contano: basti pensare ai 70 milioni di Euro spesi per attrezzare il nuovo scalo del carbone a Savona con annesso tunnel sottomarino per il nastro trasportatore, ai quali si aggiungono i capitali stanziati al fine di sostenere i finanzieri che hanno rilevato il sito industriale della Ferrania con l'unico obiettivo di installarvi una centrale a carbone.Mentre in provincia di Savona si continua a guardare al carbone, nel mondo industrializzato e civilizzato del nord Europa si punta su fonti rinnovabili di energia, il cui mercato collegato cresce con ritmi di sviluppo annuo pari al 30-40%.Il Comitato "Liberare la Valle Bormida e la provincia di Savona", costituito da cittadini ed Associazioni che operano sul territorio, propone un modello basato sull’uso di fonti energetiche rinnovabili all’interno di un distretto industriale per la produzione delle tecnologie collegate. Questo progetto è stato concepito all’interno di un nuovo piano di sviluppo economico e socio-culturale basato su un corretto utilizzo delle principali materieprime di cui la provincia di Savona dispone ( natura, storia, intelligenza ).Abbandonare il carbone a favore di uno sviluppo economico che rispetti la salute e l'ambiente si può: è necessario, tuttavia, che le forze politiche sane presenti in Provincia di Savona prendano coraggio e con l'aiuto di tutti cittadini imbocchino una nuova strada, convincendosi che l’ecologia promossa con le fonti rinnovabili di energia significa anche economia.PROGRAMMA14.30 Registrazione dei partecipanti15.00 Introduzione al convegnoFranca Guelfi, Associazione “Vivere Vado”, Vado Ligure ( SV )15.10 Il degrado ambientale del territorio che ospita la centrale a carbone di Vado-QuilianoRenzo Briano, Comitato Difesa Ambiente Legino-Zinola, Savona15.30 La centrale a carbone di Vado-Quiliano: 30 anni di inquinamento in cittàVirginio Fadda ( biologo ) eAgostino Torcello ( medico, spec. malattie apparato respiratorio ), M.O.D.A., Savona15.50 La centrale a carbone di Vado-Quiliano: inquinamento atmosferico e malattie ambiente-correlatePaolo Franceschi ( medico, spec. malattie apparato respiratorio ), Savona16.10 Pausa16.30 La proposta di un nuovo modello di sviluppo per la provincia di Savona: il progetto SAVONADOMANIGiuseppe Antonio Ozenda, team leader CONSULTEAM, Savona16.50 Un nuovo concetto di fonte rinnovabile: il vento d’alta quota ed il progetto KITEGENMassimo Ippolito, presidente SEQUOIA AUTOMATION, Chieri ( TO )17.30 Tavola rotondaTecnici, amministratori, organizzazioni sindacali di base ed imprenditori affrontano,con la partecipazione del pubblico, le principali tematiche emerse durante il convegno.
Moderatore: Giuseppe Boveri, Comitato “Liberare la Valle Bormida e la provincia di Savona”
19.00 Chiusura del convegno
Aderiscono alla manifestazioneARE Vallebormida, Associazione Vivere Vado, Ass. Ambientalisti Savonesi MODA, Comitato Difesa Ambiente Legino e Zinola, Ass. Lavoratori Chimici ed Affini - CUB Ferrania, gruppo Amici di Beppe Grillo di Savona, Italia Nostra – sezione di Savona,L’altra Cairo, Confederazione COBAS, Medicina Democratica, A sinistra per Savona, Noi per Savona, GREENPEACE, WWF Liguria.

Wednesday, January 17, 2007

E’ caduto l’ ultimo muro di gomma sulla vicenda ACNA-valle Bormida?

E’ caduto l’ ultimo muro di gomma sulla vicenda ACNA-valle Bormida?


Un’ aia in una cascina a Gorzegno nella Langa alta, di sera, illuminata da fioche luci.

Gallesio (sì, come il tragico protagonista di “Un giorno di fuoco” e non per caso) legge il ricordi di Mario Bertola sulle manifestazioni dei contadini di Gorzegno contro l’ Acna negli anni ’50.
Ad ascoltare tante figure fatte della stessa pasta dei langaroli che facevano ribollire il sangue a Beppe Fenoglio, al solo pensiero.
Eh sì, c’è chi si deve accontentare dei surrogati e delle descrizioni, magari stando in città, e qui invece c’è la sostanza.

C’è anche una fetta importante delle persone che hanno cambiare il colore al Bormida, non più di sangue raggrumato, con una nuova guerra, non cruenta per fortuna come quella di Johnny, ma comunque così definita da chi l’ha vista di fuori.
Proprio questo accostamento, tra la fine dell’ ACNA e il famoso pezzo di Fenoglio sul Bormida, dopo 7 anni, è rimasto nell’ immaginario collettivo: sia “La Stampa”, sia “Il Sole 24 ore” aprono i loro più recenti importanti servizi sull’ “ultima guerra civile italiana” citandolo.

Quasi alla fine della serata, dedicata al giornalismo militante e alla forma che ha assunto nella valle Bormida, dedico alla memoria di Renzo Fontana, specialmente ai suoi lavori sulla valorizzazione delle bellezze della Langa, alcune parole tratte dal film “I cento passi “ di Marco Tulio Giordana, sulla vita e la morte del giornalista Peppino Impastato, che aveva osato sfidare la mafia in casa sua e dalla stessa è stato ucciso:
“La bellezza, questo si dovrebbe insegnare alla gente. La bellezza contro la cupidigia, la bellezza contro l’ omertà, la bellezza contro la rassegnazione, la bellezza contro la paura …”.
Tutto questo sarebbe rimasto nella memoria dei presenti, se, con un’ ennesima svolta nella vicenda Acna-valle Bormida, pochi giorni dopo non fossero state diffuse notizie dalla Sicilia, che meritano sicuramente una revisione e una nuova riflessione su un periodo, uno dei più infuocati, della sua storia, quello tra gli anni 1987 e 1993.

Al centro delle nuove verità che stanno emergendo nelle inchieste siciliane sulla mafia c’è ancora Raul Gardini, padrone dell’ Acna, a cui Patrizio Fadda, rivolgendosigli direttamente in una delle assemblee degli azionisti della Montedison, aveva detto: “Mi vergognerei a essere enormemente ricco e padrone di una fabbrica come l’ Acna senza risolvere il problema alle radici”.

Raul Gardini, il “contadino”, già al centro ovviamente con gli altri azionisti e dirigenti del suo gruppo della vicenda ENIMONT e quindi di Tangentopoli, “presunto suicida” al momento del maggiore infuriare di Tangentopoli”, poco prima di presentarsi ai Magistrati di Mani Pulite, forse per raccontare le sue verità, e negli stessi giorni del successivo presidente della Società padrona dell’ ACNA, Gabriele Cagliari, anch’ egli protagonista di botte e risposte in televisive con protagonisti del movimento della valle Bormida, secondo le rivelazioni del pentito Leonardo Messina al pm Paolo Borsellino, subito dopo la strage di Capaci, sarebbe stato collegato a Totò Riina.

La notizia è stata pubblicata da vari organi di stampa, fra cui l’ “Espresso”, a firma di Giuseppe Lo Bianco e Piero Messina e riporta gli sviluppi attuali della indagini della Procura di Caltanisetta, che hanno riaperto l’ inchiesta sulla morte di Raul Gardini.

Secondo le ipotesi investigative, La Calcestruzzi SpA, posseduta dalla famiglia Ferruzzi e da Raul Gardini, in realtà sarebbe stata controllata dal super Padrino, Totò Riina; le morti di Borsellino e Raul Gardini sarebbero collegate: il magistrato saltò in aria 19 giorni dopo avere aperto un’ inchiesta sulle rivelazioni del pentito, e anche la morte dell’ imprenditore sarebbe stata determinata da Cosa Nostra. Anche la bomba di Milano del 1993, esplosa all’ indomani dei funerali di Raul Gardini, doveva esplodere più vicina alla già vicina residenza del defunto.

Sergio Cusani tende a negare l’ esistenza di collegamenti, ma ha rivelato che Raul Gardini era turbato da questi fantasmi siciliani e voleva liberarsene cedendo la Calcestruzzi SpA.

Già nel 1988, ben prima dell’ esplosione di Tangentopoli, il movimento sapeva che avrebbe trovato contro gruppi di potere soverchianti e non sempre alla luce del sole: “Noi vi metteremo contro l’ industria chimica, il sindacato, la strumentale occupazione, l’ ENIMONT, la corruzione…”, e pensavamo che con l’ affaire ENIMONT eravamo arrivati a spiegare tutti i meccanismi perversi che avvelenavano la vicenda, ma nessuno pensava che da quell’ angolo di mondo si sarebbe arrivati a sfidare l’ ipotizzato principale alleato di Cosa Nostra e del suo massimo capo, Totò Riina.

Una notizie che toglie ogni alone di farsa dalla vicenda, e fa scorrere brividi nella schiena, a pensare che le auto danneggiate dei militanti del movimento della Rinascita della valle Bormida potrebbero essere collegate al salto in aria dell’ auto di Giovanni Falcone, alle autobomba di Borsellino e le altre esplose in Italia nel 1992-1993; fa tornare alla mente anche le bombe ai tralicci del 1989 in valle Bormida.

Così è forse troppo, anche se la cosa sorprendente della vicenda è che qui forse l’ ultimo muro di gomma potrebbe essere sfondato illuminando una storia che neanche un colossal di Hollywood sarebbe sufficiente a inquadrare in tutte le sue sfaccettature.

16/01/2007 Ilvo Barbiero

aggiornamento sull' associazione, iscrizione all' associazione per il 2007

La storia della Rivoluzione Francese? Troppo presto per scriverla a poco più di 200 anni dalla sua fine. Questo secondo il parere di uno storico importante.
E anche facendo zapping in Tv ho sentito dario fo che citava mao tse tung che diceva "La storia la scrivono i padroni".

Per quello che riguarda il primo parere ho notato che a distanza di 7 anni dalla chiusura dell' acna nel 2006 l' interesse per la vicenda Acna-valbormida, nel suo piccolo, non è diminuito, anzi è aumentato, e si può stimare che fatti i dovuti raffronti magari fra 20 anni raggiungerà il suo massimo. Visto che magari, e lo dico io, la storia è circolare e con il trattamento acque che vogliono posizionare lì e che potrebbe, se possono, fare diventare un trattamento acque per terzi, la storia ricomincia dall' inizio.

Nel 2006, oltre alle varie prime dello spettacolo teatrale "Il fiume rubato" e alle varie presentazioni del libro di Alessandro Hellmann:

-è stata completata una validissima tesi di laurea del dott. Piero Lunati, presso l' Università di Gorizia, con un' indagine sociologica sulle origini del movimento e le sue strategie, ecc. che costituisce sicuramente una pietra miliare anche per il futuro per l' analisi della vicende dal punto di vista di quella scienza; tesi preparata con una lunga frequentazione del Centro di Documentazione "Patrizio Fadda", presso il quale sarà anche presente copia della tesi;

-sono stato contattato e ho collaborato per un' altra tesi in preparazione presso Scienze delle Comunicazioni di savona

-sono stato contattato e ho collaborato con un gruppo di studenti di scienze politiche dell' Università di Alessandria per uno studio sulla vicenda

-sono stato contattato ed intervistato per un' ora dal Sole 24 ore e via e-mail da altri giornali

(questi ultimi 2 contatti sono arrivati dal nostro sito)

Per quello che riguarda il secondo parere, questa e-mail è inviata per invitare a diventare un pò padroni della storia della val bormida ad un costo relativamente contenuto, quello della quota di tesseramento per il 2007.

L' anno scorso la nostra Associazione ha rivisto lo Statuto per evitare che se un giorno a un de michelis e i suoi amici fosse interessato impadronirsi del centro di documentazione lo potessero fare, e anche per potere arrivare a ottenere gli sconri fiscali per onlus e simili.

Vi invito a commentare sul sito:www.acvalbormidaviva.blogspot.com, dove a breve inizierò a scrivere anche interpretazioni, pareri e la storia della vicenda aperta al contributo di tutti, (validi giornalisti controllano il sito sistematicamente, quindi è un modo comodo anche per arrivare ai giornali), a leggere la lettera ai giornali allegata su una nuova ri-scrittura della storia della vicenda, e a iscriverVi per il 2007 come da modulo ed istruzioni allegate.
Se lo farete entro il 31 gennaio pv, oltre a diventare padroni della storia, sarete anche in tempo per la convocazione per l' assemblea annuale dei primi di marzo.

Come si dice: Vi aspetto numerosi!!!

Per chiarimenti potete scrivere o telefonare.

Il mdulo di iscrizione è sempre presente anche sul sito.

Saluti.

Il presidente
Ilvo Barbiero

Monday, January 01, 2007

30 milioni di euro e risarcimento al piemonte ecco cosa ha ottenuto la regione piemonte invece della proroga dello stato di emergenza

http://www.targatocn.it/it/internal.php?news_code=29368&cat_code=10#


Attualità
Venerdì 29 Dicembre 2006 ore 10:05

Val Bormida: Acna, 75% dei futuri risarcimenti ai piemontesi
Sono assai rilevanti i risultati ottenuti dalla Regione Piemonte nella trattativa intrapresa con il Governo e la Regione Liguria per la proroga dello stato di emergenza e la discussione delle modalità di bonifica dell’Acna di Cengio. Il ministero dell’Ambiente affiderà infatti al Piemonte un ruolo vincolante nella procedura di valutazione ambientale strategica per il riutilizzo dell'ex stabilimento chimico, stanziando inoltre fondi straordinari ammontanti a 30 milioni di euro per il completamento delle opere di bonifica e rinascita del territorio. Altra conseguenza davvero significativa sarà il riconoscimento del fatto che il 75% per cento dei futuri risarcimenti per danno ambientale andranno alla parte piemontese del fiume. Decisione questa in grado di mettere forse la parola fine a quei fenomeni localistici e di rivalità regionale che hanno caratterizzato la lunga e drammatica storia della val Bormida nella divisione tra Piemonte e Liguria di vantaggi economici ed esternalità negative derivanti dall’attività dell’Acna di Cengio . Su di un lieto fine alla tormentata vicenda dello stabilimento, tragica per l’ambiente e la salute umana di operai ed abitanti della valle, si è pronunciato ottimisticamente l’assessore regionale all’Ambiente Nicola De Ruggiero che ha affermato:” Grazie alla stretta sinergia con il Ministero abbiamo ottenuto il primo vero risarcimento per il Piemonte. Con le risorse a disposizione e quelle che arriveranno in futuro, possiamo lavorare per progettare una Valle Bormida che si lasci definitivamente alle spalle il dramma che dura da più di un secolo. E’ il momento che tutte le comunità piemontesi si stringano assieme per rilanciare l’intero territorio bagnato dal fiume. Da parte regionale garantiremo che si lavorerà per il rinascita e per il monitoraggio, avvalendoci del nuovo osservatorio, affidato nelle scorse settimane al Creb, il nuovo Consorzio Regionale delle Bonifiche, che è presieduto dall’avvocato Stefano Leoni, del quale si potrà impiegare la preziosa esperienza acquisita nell’opera di bonifica". Su uno dei nodi più controversi della storia recente della valle Bormida, la nomina dei commissari straordinari e la estensione geografica dell’area sottoposta a stato di emergenza, De Ruggiero ha poi dato conto dei risultati della trattativa che “andando incontro alle richieste concordate col Ministero – ha detto l’Assessore -, ha portato alla limitazione dell’emergenza al solo territorio ligure. Da parte nostra,– ha proseguito poi De Ruggiero -, alla luce di un percorso ormai definito, era quanto volevamo per poter lavorare nell’ambito di un’ordinaria procedura di bonifica d’interesse nazionale come avviene, ad esempio, in modo assai positivo, a Casale Monferrato per l’amianto o nella zona di Basse di Stura, a Torino. La Regione Liguria invece, per ragioni sue, ha voluto far prorogare per una manciata di mesi l’incarico al prefetto Romano. La nomina non ci vede d’accordo, ma visto cosa il Piemonte porta a casa, diventa una questione assolutamente marginale"
P. L.